CITAZIONE
La scrivania era piena di libri aperti e appunti scritti frettolosamente, il caos regnava in quel piccolo antro, dove Nagash spesso e volentieri si riposava, leggendo manoscritti di varia natura e sussurrando formule magiche che usava per riscaldare la casa e illuminare l'ambiente privo di qualsiasi forma di luce normale. Fin da piccolo questo nano sbarbato aveva coltivato la passione per i libri e per la magia, desiderava conoscere più cose possibili sulla storia di Sosaria e sulle arti magiche. La sapienza era ció che bramava di più e piú sapeva, piú era desideroso di sapere. I libri che aveva giá sfogliato erano innumerevoli, ma riusciva sempre a trovare qualcosa di nuovo da leggere.
Nell' ultimo periodo peró, il suo volto esternava paura e preoccupazione, qualcosa in lui era cambiato. La sua attenzione era rivolta a libri che trattavano la demonologia. Tutto ebbe inizio in un giorno tempestoso nella fredda Northgard. Ai tempi era ospitato nel castello dei Lupi, tribù barbarica che dominava la città innevata in quel tempo. Era suo solito perlustrare la zona attorno al tempio della virtù situato nel mezzo della grande montagna che sovrastava l'isola assieme al suo amico ..., anch' egli un nano che al contrario suo preferiva bastonare i nemici, piuttosto che bruciarli con la magia. Ad un certo punto, poco prima di arrivare al tempio si accorsero del sangue fresco impregnato sulle roccie della montagna e sulla neve. "Questi barbari brigantelli devono aver avuto una disputa alquanto violenta" pensó Nagash. Fece cenno a ... di seguirlo e, carponi carponi, si appropinquarono dove il sangue sembrava farsi piú denso. Ad un certo punto, di scatto si nascosero nel mezzo della boscaglia, vicino ad una sorgente d'acqua.
Quello che videro non aveva nulla a che vedere con quello che pensava Nagash. Molti erano i corpi privi di vita che giacevano sulla neve soffice, chi con il petto squarciato, chi con la faccia completamente sfigurata, i nani inorridirono alla sola vista della strage di barbari. La cosa che però scherní particolarmente il mago fu che a fare tutto ciò era stato un segugio infernale.
"Cosa ci fa una belva demoniaca da queste parti..." pensó. Come se il suo pensiero fosse stato percepito, la bestia viró lo sguardo su Nagash, e dopo pochi attimi si dirise con una velocità fulminea su quella che dovrebbe essere stata la sua nuova vittima.
Così non fu. Mentre Nagash preparava il suo bastone in modo da non diventar preda dei denti appuntiti del segugio, ... Intervenne prontamente e, caricando il colpo della sua mazza attraverso una roteazione del suo corpo, colpí in pieno la belva spezzandogli letteralmente il corpo, scaraventandolo contro uno spuntiglione della montagna.
"Povera bestia, non sapeva con chi aveva a che fare" disse ..., dopodiché guardó tutti i corpi morti "beh, proprio povera non era..."
"Una di quelle bestie a Northgard, la cosa é alquanto strana... Il loro posto dovrebbe essere oltre il Velo... Qui c'e' qualcosa che non va, caro mio." Nagash era più che preoccupato, si guardò intorno.
"Forse si era perso, cosa c'e' di strano? Manco fossero un branco" replicó il guerriero, quasi divertito dalla preoccupazione di Nagash. Il suo sorriso peró non duró molto, perché d'improvviso apparvero di fronte a loro, avvolti dalle fiamme, innumerevoli Hell Hound, capitanati da una maestosa creatura demoniaca, che impugnava una spada altrettanto grossa e affilata.
"Ma che diamine, sono apparsi dal nulla!"
"Sta vicino a me, ...! Preparati a mantenerti in piedi, perché la terra tremerá!"
La truppa delle creature infernali scattó improvvisamente verso i due nani, il guerriero impugnó il scudo mettendosi avanti al mago deciso e agguerrito e, proprio quando il segugio a capo spiccó il salto intenzionato ad azzannare la propria preda, la montagna cominciò a tremare. Prima un rumore assordante, dopodiché decine di spuntiglioni spiccarono dal terreno davanti ai due nani, mentre le montagne ai loro fianchi cominciarono a franare. Ci volle poco tempo, e la mandria di demoni sparí sotto le macerie, uccisi in parte dagli spuntiglioni iniziali.
Nagash si accasció reggendosi sul suo bastone, stremato dallo sforzo fisico e mentale impiegato per effettuare la stregoneria. ... si avvicinò a lui, un po stupito dalla situazione, per vedere se stava bene.
"Ecco quello che mi piace di voi maghi, sistemate le faccende incasinate con soluzioni ancor più incasinate. Ora chi sistema questo sfacelo? Fortunatamente il tempio non é stato toccato..."
"Ugh..." stremato "Mi avrebbero dato la caccia gli umani, se lo avrei fatto a pezzi... Stai in guardia comunque, possono arrivarne altri"
"Non credo, penso che hanno capito che fine faranno se si mettono contro di noi..." Col sorriso sul suo volto, ... Si guardó intorno, controllando che la situazione fosse apposto.
"Fermo... Sento qualcosa!" Si pronunció Nagash.
"E tutto finito Nagash, é il vento..." Gli rispose ... girandosi verso il mago, era piuttosto tranquillo.
"Piuttosto alzati, sei stremato, torniamo alla ba... Ma che diamine...!" Il nano d'improvviso fu afferrato da una mano gigante colma di sangue, che proveniva da un ennesimo portale demoniaco poco piú avanti a loro. A niente serviva dimenarsi, era come se quella mano avesse
afferrato l'anima del guerriero perché pur riuscendosi a muovere e a dimenarsi, si avvicinava sempre piú al portale.
"...! LIBERATI! NON SONO IN GRADO DI FARE NULLA!" gridò a squarciagola Nagash. Quello a cui assistette fu qualcosa di terrificante. Dal portale usci un'altra mano delle stesse fattezze della prima, che si pose in fronte al nano sospeso a mezz' aria. Lentamente, dalla pozza di sangue situata su quello che era il palmo, uscì una creatura dalle sembianze di una donna senza vesti. I suoi occhi erano privi dell' iride e della pupilla ed erano completamente d un rosso uguale al sangue, il seno pronunciato, capelli neri e il viso venoso, come il resto del corpo. Una splendida donna, insomma, se non fosse per la sua apparizione terrificante. Con il sorriso sulla bocca fissó inizialmente il mago, pietrificato, dopodiché volse lo sguardo sul nano intrappolato che alla vista della "donna" smise di dimenarsi. Piano piano, avvicinó il viso al guerriero con un fare seducente, poi lo bació. Il guerriero rimase stupito, ma dopo qualche secondo emanò grida di dolore. La donna demoniaca durante il bacio avvicinó le mani al viso barbuto di ..., e con un movimento brusco perforó gli occhi del nano con i pollici, emanando un grido femminile pieno di malvagità, affiancato alle grida di dolore del povero guerriero.
Inizialmente Nagash rimase fermo e incredulo, ma risvegliato dalle urla strazianti con le sue poche forze rimanenti riuscì ad aprire un portale, dopodiché pronunciò una formula magica e puntó il bastone contro il suo amico. In un primo momento non successe nulla, poi con uno sforzo immane riuscì a scagliare il guerriero nel portale da lui creato. Volse lo sguardo verso il demone che, con il sorriso maligno sul suo volto, sparí piano piano nella mano, la mano si ritirò nel portale malefico che successivamente si chiuse.
Con le poche forze rimanenti riuscì a trascinarsi nel portale che portava nella sua piccola dimora. Il suo amico gridava e si dimenava, con le mani sugli occhi pieni di sangue; con le sue ultime forze rimaste riuscí a velocizzare il processo di cicatrizzazione della ferita del suo amico, sempre grazie alla sua magia, dopodiché grazie ad un altra formula magica lo addormentó. Lo stesso fece il mago che, stremato, poggiò la testa sul pavimento in legno e cadde in un sonno profondo.
Fine parte 1
