Ciao a tutti,
alcuni di voi penso mi conoscano di già nel caso mi presento.
Sono Luca ed ho 29 anni, gioco su questo shard da diversi anni, praticamente da quando è stato creato tranne che per un periodo di assenza di circa 2 anni.
I miei pg in game sono:
Azagoth ( il mio pg principale) Sword
Woland Lichodeev -Ranger
Halford-Farmer
Mijamoto Misachi- PP
Joe Rivetto-Crafter
Altri che ora non ricordo >_<'
Non condivido gli account con nessuno e non ho pg rossi.
In passato sono stato gm dei Legioe poi membro dei Vk prima che chiudessero le fazioni...Per il resto sono a disposizioni per domande quant'altro
Di seguito il mio bg :*
La neve scendeva leggera dal cielo e la barba di Azagoth Tabur Voignar oramai invecchiata, appariva folta e trascurata; si guardò attorno e l’unica cosa che riconobbe fu una gigantesca miniera che sembrava oramai abbandonata.
Cercando di raccogliere a se tutte le ultime forze rimaste appoggiandosi a quella mazza fedele compagna di tante battaglie, intravide una piccola casetta da cui provenivano luci e risate; ciò che le sue orecchie udivano, si scontravano con ciò che il suo cuore provava ancora stordito dal freddo e dai sentimenti che, si sa, gelano più di mille tempeste.
Nel mentre si avvicinava a quella porta fu presto fermato da due nani coperti di un grosso mantello la cui pelle fu immediatamente riconosciuta come pura pelliccia di Balron; nonostante questo indentificasse i due come grandi combattenti ricchi e fieri, il corpo di Azagoth Tabur Voignar reagi’ a tale fermo come in preda a meccanismi oramai consolidati...Mazza in una mano, scudo nell’altro, si mise in posizione di attacco ma il solo agitar l’arma, gesto in passato temuto dai maggiori combattenti di Sosaria, lo sfini del tutto facendogli tremare le gambe e ritrovando nella morbidezza della neve, un’ottimo conforto.
Passarono forse delle ore o forse dei minuti ed Azagoth Tabur Voignar finalmente si risvegliò; risate, urla, spintoni,puzza di urina e di alcool e poi parole, contrattazioni e poi ancora risate, urla...” Dove mi trovo?Cosa sta accadendo?” queste le domande che continuavano ed assillare la mente di Azagoth Tabur Voignar quando un nano, probabilmente uno dei due visti all’ingresso, gli urlo’ qualcosa nell’orecchio e gli pose una brocca colma di una dissetante, fresca e gustosa birra nanica.
Quasi fosse un elisir magico creato da antichi druidi, l’intruglio riempi’ Azagoth Tabur Voignar di tutte le forze e la lucidità tornò pian piano in lui; si guardò meglio attorno quando vide i due nani di prima fargli un gesto con la mano, invitandolo a sedersi con loro.
Una volta seduti allo stesso tavolo,i due nani chiesero ad Azagoth Tabur Voignar come mai si trovasse li e sopratutto cosa ci facesse un loro simile con addosso le vesti di una Guardia Delle Virtu’ di Lord British ( o almeno quello che ne rimaneva poichè ridotta a stracci) giacchè da tempo non se ne vedeva una; è difficile da spiegare se per l’atmosfera cosi cordiale, se per il quantitativo esagerato di birra o semplicemente perchè quelle domande avevano aperto la finestra che dava sul cuore di Azagoth Tabur Voignar, ma spiegò loro tutta la sua affannosa vita.
Azagoth in passato era stato un fedele seguace di Lord British e un guardiano delle Sette Virtu’; il Sacrificio in maniera particolare fu’ la sua stella ed iniziò cosi a narrare delle mille battaglie vinte e dell’oro accumulato e della fama di gloria che in fondo lo aveva smosso per mari e monti.
Si trovava li dopo che le fazioni di cui aveva fatto parte per anni, si erano ore sciolte e i due Lord di Britain e Delucia, avevano riposto le armi; durante un ultima sanguinosa battaglia, riusci a scappare all’attacco di un esercito di Ebon Hand per cui si era avventurato fin dove non potessero trovarlo.
Mentre si raccontava Azagoth Tabur Voignar si rendeva sempre più conto che in tutti questi anni di combattimenti e di strade battute e percorse,aveva dimenticato quanto di più sacro c’è al mondo: le proprie radici e la propria storia.
Non ricordava nulla dei suoi genitori, brutalmente assassinati quando ancora non sapeva camminare...Non ricordava dove fosse nato...Non ricordava quali fossero i suoi amici di gioco...
Ciò che però sapeva era che le sue origini erano li ad un soffio davanti a lui; suoi simili con gli stessi e identici piedi giganti,orecchie pelose e mani oltremodo goffe...
“E’ proprio tra di loro che affronterò il mio futuro, è proprio tra di loro che vorrò crescere i miei figli e i figli dei miei figli, è proprio al Dio Terra che porrò le mie preghiere ed è al suo servizio che queste armi serviranno d’ora in poi”.
Riprendendosi da queste convinzioni e rendosi conto che era oramai sopraffatto dall’alcool e dall’intruglio fumato nella pipa Dwarvern che gli era stata offerta da un nano, si rivolse ai due conosciuti all’ingresso chiedendogli di portarlo, all’indomani, al cospetto del loro Werik Dawi per poter prestare giuramento eterno.
Tali furono le sue ultime parole, prima di accasciarsi sul tavolo in un tiepido terpore.
