| Certo che ho dato un'occhiata: mancano le due righe di bg....
"Finalmente sono riuscito ad arrivare nella terra dei nani di cui mi parlava mio padre, sono stanco e affamato, e Xartan, mio fratello minore, sembra totalmente inconsapevole della sventura che ha colpito il nostro popolo. E' passata appena una settimana da quando lo guardavo dondolarsi beato aggrappato alla barba di mia madre, che essendo una rinomata forgiarune, lo dilettava con piccoli incantesimi... a dire il vero un po' lo invidiavo: io ero costretto a guardare mio padre che mi spiegava la sapienza di lavorare i "frutti" della montagna, a dir suo una sapienza esclusiva della razza nanica, forse è propio tutta questa sapienza che ha portato la disgrazia sulla mia famiglia, forse... se il mio popolo non avesse incessantemente scavato per cercare quel maledetto minerale di cui mio padre andava tanto fiero di mostrare nella sua stanza dei tesori.... ...stavo provando ad alzare il piccone, strumento primario per un nano, ma era troppo pesante e mio padre si alternava fra un brontolare e un ridere sotto la barba finchè non udimmo un suono simile ad una frana, istintivamente guardammo verso l'alto, ma il rumore veniva dal basso e fu li che si creò uno squarcio.. un cratere e da quello uscirono delle bestie, degl'esseri scuri con degl'occhi rossi che a solo guardarli rimasi paralizzato. Il resto sono ricordi confusi: mio padre che mi urla dietro, forse mi schiaffeggia , dopo mi porta di peso nella stanza dove c'è mia madre con Xartan e blocca la porta, ma gli esseri sono li dietro lo sento... mia madre fa apparire un muro dal nulla propio davanti alla porta ed io sento riecheggiare da tutta la montagna le urla del mio popolo, la porta nel frattempo si è rotta ed è rimasto quello strano muro... quanto reggerà? Questo pensiero a quanto pare non è solo il mio perchè vedo il terrore anche nei volti dei miei genitori, ma è un lampo giusto il tempo che mio padre abbia finito finalmente di indossare la sua armatura, non l'avevo mai visto mettere l'armatura, nel mentre mia madre aveva aperto un passaggio piccolo, troppo piccolo per lei o addirittura per mio padre era.. era per noi: per me ed il mio fratellino. "Uscito dal cunicolo vai sempre verso la montagna più alta che vedi all'orizzonte, addio figlio mio, sii forte e abbia cura di Xartan... ricordati della profezia...".- Queste sono le ultime parole e l'ultima volta che vidi i miei genitori, la mia casa, il mio popolo. Ora siamo qui a Minoc città tanto decantata da mio padre nelle sue storielle serali, nei primi due giorni di permanenza stavo letteralmente morendo di fame, anche perchè l'unico pezzo di carne secca che avevo, l'ho dato a Xartan che, ovviamente, neanche mi ha ringraziato e mi è toccato anche guardarlo mangiare per paura che si strozzasse; fortunatamente adesso ho trovato un vecchio piccone arrugginito, sono riuscito ad alzarlo e mettendo a frutto tutte le lezioni di mio padre sono riuscito a guadagnare qualcosina per sfamarci ed anzi sto diventando propio bravetto, forse non tutto è perduto, forse qui Xartan ed io potremo continuare la storia della nostra famiglia."
tratto dal diario di Truzzolo
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